I disagi legati al climate change hanno inevitabilmente colpito l'intero settore della logistica. E secondo il report annuale di Everstream Analytics, il cambiamento climatico sarà la principale causa d’interruzione della supply chain. "Il cambiamento climatico è una grande sfida per il settore e farsi trovare pronti con le adeguate soluzioni diventa fondamentale" ha spiegato Andrea Franceschelli, vicepresidente di Due Torri spa (in foto).
Il rapporto di Everstream Analytics pubblicato su Foxweather.com (realizzato grazie alla combinazione tra intelligenza umana e AI) sostiene dunque che incidenti legati al meteo come uragani, tempeste invernali, incendi e alluvioni saranno le principali cause d’interruzione per le catene di approvvigionamento nell'anno in corso.
Prende come esempio il Canale di Panama che sta vivendo la peggior siccità dal 1950 costringendo a limitare il numero di navi che possono attraversarlo giornalmente. Limitazioni che provocano tempi di attesa più lunghi col rischio che le grandi petroliere potrebbero essere costrette a rinunciare ad attraversare il canale. Ma anche gli uragani, tempeste e bombe d’acqua non scherzano.
L'uragano Ian, che ha colpito la California nel settembre del 2022, ha causato una diminuzione del 75% delle spedizioni rispetto alle settimane precedenti. In Texas, dall'11 al 20 febbraio 2021, un'ondata di freddo intenso ha causato un ritardo medio nelle consegne di quasi due giorni. Un anno dopo, a Buffalo, il gelo natalizio, che è durato dal 21 al 26 dicembre, ha causato una diminuzione del 40% delle spedizioni rispetto alle settimane precedenti.
Stesso problema provocato dagli incendi: la scarsa visibilità causata dagli incendi a giugno 2023 ha portato conseguenze fino a Chicago e New York. Le consegne a Chicago dal 26 al 28 giugno e a New York City dal 5 al 7 giugno sono state ritardate fino a due giorni, come riportato da Everstream.
"Il cambiamento climatico è una grande sfida che il settore della logistica sta già affrontando – ha riferito Andrea Franceschelli, vicepresidente di Due Torri spa, azienda bolognese attiva nel settore della logistica integrata – Situazioni estreme possono mettere a rischio la filiera per questo bisogna farsi trovare pronti. Da un lato è importante investire in tecnologie sostenibili, dall'altro sviluppare piani di emergenza per gestire le interruzioni della catena d’approvvigionamento”.
Il caldo estremo inoltre può compromettere frutta, verdura, prodotti farmaceutici e latticini, altamente sensibili alle fluttuazioni di temperatura e possono deteriorarsi in brevi tempi. Il meteo, e soprattutto il fenomeno del climate change, sta impattando anche sui costi: secondo Forbes US si stima che eventi meteorologici estremi come forti precipitazioni, bufere di neve e forti venti causino in media il 23% di tutti i ritardi nel trasporto su camion. Ritardi che costano all'industria statunitense quasi 3,5 miliardi di dollari all'anno. Il meteo può creare poi condizioni pericolose anche per gli addetti ai lavori del settore logistico, con il rischio d’incidenti e infortuni.
Ottimizzare le rotte: sviluppare strategie flessibili capaci d’adattarsi rapidamente alle condizioni metereologiche mantenendo il flusso delle merci anche quando alcune rotte sono compromesse. Sfruttare software in grado di pianificare percorsi più efficienti;
Migliorare gli strumenti di previsioni metereologiche: investire in tecnologie di previsioni metereologiche avanzate aiuta a prevedere interruzioni e pianificare di conseguenza minimizzando l'impatto sulle operazioni;
Promuovere la sostenibilità: ad esempio riducendo l'impianto ambientale attraverso veicoli ecocompatibili, favorendo programmi di logistica inversa per la raccolta e il riciclaggio dei prodotti restituiti, utilizzando materiali sostenibili e riciclabili;
Rafforzare infrastrutture e magazzini: investire in infrastrutture in grado di resistere a eventi meteorologici estremi, come inondazioni e uragani;
Creare piani dettagliati: sviluppare piani dettagliati che definiscano le azioni da intraprendere prima, durante e dopo un evento climatico avverso. Vanno coinvolti dipendenti, clienti e fornitori.