Nel mese di aprile si è registrata una crescita del mercato dei veicoli industriali del 18,5 per cento. La stima è stata eseguita dal Centro Studi e Statistiche UNRAE.
Sono 2.340 i veicoli immatricolati rispetto ai 1.974 dello stesso periodo dell'anno precedente. Il segmento di mercato con la migliore performance risulta essere quello dei veicoli pesanti di massa uguale o superiore a 16 t, che registra un incremento delle immatricolazioni del 22,8%, con oltre 370 unità aggiuntive rispetto ad aprile 2023. Seguono i veicoli leggeri con peso fino a 6 t, che mostrano un leggero avanzo del 2%.
Ancora non bene per i mezzi medio-leggeri sotto le 16 t, in calo a -2,8%. Complessivamente, il primo quadrimestre 2024 restituisce un mercato in crescita dell’8,5%, con 10.168 veicoli immatricolati rispetto ai 9.370 dello scorso anno.
"Il buon risultato di aprile non deve trarre in inganno poiché, in un contesto in cui la domanda rimane contenuta e i tempi di consegna si sono normalizzati, i volumi di immatricolato sono prevalentemente frutto dell’attività di smaltimento dello stock dei veicoli presso le reti di distribuzione. Pertanto, i volumi espressi non sono da prendere come riferimento del reale stato di salute del mercato", ha commentato Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE. "Esaurita questa fase, se mancheranno i necessari sostegni al settore, il rischio già paventato è che assisteremo a una flessione dei volumi di mercato con un grave rallentamento degli ordini e dei livelli di vendita. Ad oggi, infatti, non ritroviamo interventi adeguati a stimolare il comparto se non nelle promesse di una campagna elettorale che impegna già da tempo le forze politiche e che ritarda ulteriormente l’adozione delle misure più volte auspicate. Le iniziative strutturali, coerenti e consistenti per favorire la transizione ecologica risultano ancor più urgenti alla luce degli ultimi pronunciamenti del Parlamento europeo, che vedono innalzare i target di decarbonizzazione per i veicoli pesanti già dal 2030, costringendo i Costruttori a immettere una rilevante quota di veicoli a zero emissioni sul mercato per scongiurare gravi sanzioni in capo alle Case con conseguenze negative sulla capacità di investire in nuove tecnologie e di innovare".