Angoli ciechi di Milano, Unatras chiede l'intervento del MIT Necessita maggiore chiarezza sulla questione






Dal primo di ottobre, a Milano, i veicoli di categorie M2 e M3 ed N2 e N3 potranno accedere nella Zona c.d. “Area B” nella fascia oraria 07.30 - 19.30 solo se dotati di sistemi avanzati capaci di rilevare la presenza di pedoni e ciclisti in prossimità degli “angoli ciechi”. Questo è il provvedimento preso dal Comune meneghino per scongiurare gli incidenti stradali, ed è esteso anche ai veicoli già in circolazione.
Unatras, il coordinamento unitario delle associazioni nazionali del trasporto merci, pur condividendo l’obiettivo del Comune di migliorare la sicurezza stradale in ambito cittadino, disapprova questo approccio che criminalizza i mezzi pesanti.

Pertanto, ha chiesto l’intervento del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, per evitare che i mezzi pesanti siano penalizzati ingiustamente e per far chiarezza rispetto a decisioni unilaterali e disomogenee che le varie amministrazioni locali potrebbero attuare generando caos tra migliaia di operatori del settore.
Il provvedimento del Comune di Milano, infatti, non tiene conto dei dati del ministero dell’Interno, dai quali risulta invece un calo della percentuale di incidenti in cui sono coinvolti i veicoli commerciali, anche grazie all’attenzione che la categoria riserva alla sicurezza di tutti gli utenti della strada.
Il provvedimento che impatta in maniera significativa su una categoria come quella dell’autotrasporto già provata dal forte aumento dei costi di esercizio degli ultimi mesi, è stato adottato senza un confronto preliminare con le associazioni di rappresentanza.
Inoltre, bisogna considerare i tempi strettissimi che le imprese hanno a disposizione per adeguarsi, (la delibera è datata 11 Luglio, e gli obblighi decorrono dal 1 Ottobre) oltre al caos generato fra gli operatori (installatori ed imprese) per la mancanza di informazioni sulle specifiche tecniche dei dispositivi (solamente questa settimana sono stati pubblicate le certificazioni richieste).
Unatras ritiene incomprensibile che un Comune possa stabilire obblighi in materia di dotazioni dei veicoli, diversi da quanto previsto dal Codice della strada e dalla normativa nazionale.