Gente che si muove, recita il claim della più grande concessionaria Iveco di Roma e del Lazio, ma all’incontro di apertura di Frigo’n’Motion non si è mosso nessuno. I partecipanti hanno seguito con attenzione tutti gli interventi, a partire dal saluto introduttivo del direttore OITAF e chairman, Giuseppe Guzzardi, che ricorda l’obiettivo del tour, quello di “dare valore alla qualità”.
Qualità che passa anche da “un’armonizzazione delle normative ambientali che Bruxelles sta varando tra confusione e deroghe. Siamo aperti a percorrere nuove strade”, chiosa il vicepresidente Truck&Van Federauto Massimo Artusi, “intanto però andiamo avanti con quello che abbiamo”.
Lo stato dei fatti in tema di trasporti in regime di temperatura controllata è sintetizzato nel secondo volume del Libro Bianco realizzato da OITAF “grazie alla collaborazione della direzione generale per la Motorizzazione del MIMS”, rimarca la presidente OITAF Clara Ricozzi, che si sofferma poi sulle criticità da affrontare nel corso del tour, per esempio “l’obsolescenza del parco dei veicoli trainati e la presenza rilevante dei trasporti in conto proprio”, e introduce nuove tematiche quali “il just in time, sempre nell’ottica di uno sviluppo sostenibile”.
Con le specificità alimentari del Lazio - 50mila imprese che fatturano 6,3 miliardi e valgono il 6% dell’Agrifood - gioca in casa il responsabile scientifico di OITAF Marco Comelli, ricordando che “con 7.363 unità la regione è seconda solo alla Lombardia per flotta di LCV refrigerati”.
Criticità e punti di forza
Resta nel Lazio, pur collegato in remoto dagli Stati Uniti, anche Massimo Marciani, presidente Freight Leaders Council: “Il forte ruolo della regione per la distribuzione non è adeguatamente controbilanciato dalla logistica a supporto del sistema produttivo. C’è un problema endemico di sbilanciamento dei flussi, con un pesante squilibrio tra le merci in entrata e quelle in uscita, merci che per l’80 per cento viaggiano su strada”. Secondo Marciani “occorre migliorare l’offerta cargo aereo ma anche il sistema portuale (insufficiente il terminal di Civitavecchia) e quello ferroviario (sotto la media nazionale ad eccezione della stazione di Santa Palomba)”.
Al direttore Cemafroid-Tecnea Giuliano Caselli, come poi al rappresentante italiano nella commissione ONU Unece Bruno Cortecci, il compito di ricordare l’importanza dell’accordo internazionale ATP, ovvero “lo strumento individuato da 53 Paesi per stabilire standard uniformi da applicare al trasporto di merci sensibili alla temperatura” (Caselli), ma che “va modificato per renderlo conforme ai Sustainable development goals dell’Agenda 2030” (Cortecci).
Il mix biodiesel, biometano, elettrico, idrogeno è la risposta senza ideologismi alla domanda di sostenibilità da parte di Iveco, “Iveco che resta fedele alla neutralità tecnologica”, ribadisce il responsabile Trazioni Alternative Iveco Mercato Italia Valerio Vanacore. Nel presentare il nuovissimo eDaily con box refrigerato, Vanacore si mette a disposizione delle imprese: “Vogliamo aiutarvi a scegliere la tecnologia che meglio si adatta alle vostre esigenze”. Lo stesso approccio di Stefano Brivio, founder Wheeliot, che offre “soluzioni e consulenza per integrare i software di gestione flotta con i gestionali aziendali, sfruttando la digitalizzazione come vantaggio competitivo”. L’asso nella manica, “3-6 mesi per un progetto; siamo un acceleratore del business”.
Tutti gli interventi
L’incontro di Romana Diesel ha registrato numerosi e qualificati interventi. Dopo il benvenuto del direttore OITAF Guzzardi hanno preso la parola il vicepresidente Truck&Van Federauto, Massimo Artusi, e Clara Ricozzi, presidente dell’Osservatorio.
Sono seguite le relazioni del responsabile scientifico OITAF Marco Comelli, del presidente Freight Leaders Council Massimo Marciani, del direttore Cemafroid-Tecnea Giuliano Caselli, del responsabile Trazioni alternative Iveco Mercato Italia Valerio Vanacore, del rappresentante italiano nella commissione ONU Unece Bruno Cortecci, infine del founder Wheeliot Stefano Brivio.
Il freddo che viaggia il freddo che vince
Nel mondo il mercato dei veicoli refrigerati vale 10,5 miliardi di dollari ed è in piena espansione: raggiungerà i 15 miliardi nel 2025. A livello mondiale il settore del delivery è dominante tra tutti quelli che interessano la refrigerazione. Una delle ragioni di questo boom è la crescente urbanizzazione, e l’Italia ne è un esempio evidente. Nel nostro Paese il trasporto refrigerato è anche e sempre più deve essere garanzia di conservazione e protezione delle nostre eccellenze alimentari, che trovano nella provincia e nel territorio l’applicazione più forte e sentita, per poi riversarsi nella logica di efficientamento della consegna, dell’ultimo chilometro. Questo percorso, caro a OITAF, vale un tour in Italia alla scoperta delle esigenze di trasporto locali e nazionali, lanciando uno sguardo ai migliori professionisti, in grado di assicurare al consumatore finale la conservazione dell’eccellenza.
Un viaggio lungo un anno
Dopo Roma, Frigo’n’Motion ha già due importanti tappe programmate. La prima è Catania, scelta come sede nevralgica del trasporto refrigerato dalla Sicilia, con il suo flusso continuo e imponente verso i mercati del nord. In quella occasione si parlerà anche di autostrade del mare, di tecnologia sostenibile e di allestimenti studiati per i veicoli elettrici.
Seguirà a stretto giro uno degli eventi previsti all’interno di un Salone, in questo caso Refrigera. Per la prima volta nella tre giorni bolognese si parlerà diffusamente di trasporto refrigerato, inserito in un contesto legato alla logistica e alla logica di magazzino, core di Refrigera. Sarà il momento per fare il punto anche su alcuni aspetti normativi. Oltre a Bologna, sono previsti nel corso del 2024 altri insert fieristici. Nella pagina di sinistra, il programma di massima del tour OITAF.