Mercato veicoli industriali, a maggio +5,0%





Il mercato dei veicoli industriali ha registrato nel mese di maggio una crescita del del 5,0%, con un totale di 3.090 immatricolazioni rispetto ai 2.942 del 2023. A tracciare la stima è il Centro Studi e Statistiche UNRAE.
Non male la performance dei mezzi pesanti di massa uguale o superiore a 16 t, che mostrano un avanzo del 6,0%, mentre frena ancora il segmento medio-leggero tra le 6,01 e le 15,99 t (-16,1%).
"La crescita di maggio è stata sostenuta dall'approssimarsi della scadenza del 7 luglio 2024, data di entrata in vigore del Regolamento "GSR 2", e in vista della quale è in corso lo smaltimento dell'elevato stock di veicoli presso le reti distributive. Tale situazione restituisce un andamento dell'immatricolato non in linea con il livello dell'attuale domanda di mercato. Per questi motivi, prevediamo una considerevole flessione delle immatricolazioni nei prossimi mesi", ha commentato Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell'UNRAE.
"Riteniamo che sia fondamentale un sostegno concreto alla domanda di veicoli di ultima generazione, soprattutto in considerazione degli sforzi richiesti alle Case costruttrici nel processo di transizione ecologica, i cui target sono stati confermati dal nuovo Regolamento UE 2024/1610, pubblicato pochi giorni fa, che prevede una riduzione del 45% delle emissioni di CO2 dei nuovi veicoli industriali entro il 2030. Sebbene i veicoli pesanti elettrici siano in costante crescita in termini di quota di mercato, il loro ritmo di adozione risulta ancora troppo lento rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione. È necessario che il Governo intervenga tempestivamente agevolando le motorizzazioni più virtuose, come già avvenuto con l'Ecobonus per i veicoli commerciali leggeri e medi (N1 e N2) e le autovetture (M1). Il recente esaurimento immediato degli incentivi per i veicoli elettrici delle suddette categorie dimostra che consumatori e imprese sono pronti alla sfida delle zero emissioni se adeguatamente supportati dalle politiche pubbliche", ha concluso Starace.

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