Dai pannelli fotovoltaici che rivestono il sito produttivo di Pinetown (Sudafrica) alle centrali cogeneranti energia-calore di Monaco (Germania) e Starachowice (Polonia). Sono alcune delle soluzioni tecniche grazie alle quali MAN Truck&Bus è riuscita, con due anni di anticipo, ad andare oltre gli obiettivi segnati per il 2020 (riduzione della CO2 del 25% nei suoi impianti).
Il Marchio ha infatti comunicato di aver abbattuto le emissioni globali del gas climalterante di oltre un quarto, circa il 29 per cento traducibile in 108.890 tonnellate di anidride carbonica in meno disperse nell'ambiente. Si è quindi passati dalle 374.600 tonnellate di CO2 del 2008 alle 265.710 tonnellate calcolate lo scorso anno, con un delta positivo equivalente a quanto ascritto al fabbisogno di una cittadina.
MAN Truck&Bus ha destinato alla sua battaglia contro i gas esalati dai suoi impianti produttivi 40 milioni di euro. Una cifra che una grande realtà industriale come quella di cui si parla sentiva di avere la responsabilità di investire.
"Ci impegniamo quotidianamente [...] rispettando con rigore le norme previste dalla nostra normativa sul rispetto del clima", ha dichiarato, al riguardo, Michael Kobriger, componente del Comitato Esecutivo Produzione e Logistica di Man Truck&Bus.
Il sito di Monaco ha visto scendere le emissioni di CO2 di 9.500 tonnellate. A Starachowice, invece, il risparmio è stato nell'ordine delle 4.000 tonnellate.
Ora si punta a proseguire su questa strada, guardando con interesse alle fonti rinnovabili e a un efficientamento nell'utilizzo delle risorse energetiche a disposizione degli impianti.