Riciclo o riuso? Ci si chiede ultimamente spesso quale sia il male minore in tema di sostenibilità e di spreco alimentare.
Il regolamento sul packaging approvato in autunno dal Parlamento europeo pone per tutti gli operatori che fanno asporto di cibo o bevande l'obbligo di un 20% di riuso entro il 2030 per arrivare all'80% entro il 2040. Planeat, piattaforma di food delivery che propone la spesa a spreco zero e che dal 2020 ha contribuito a salvare 52 tonnellate di cibo, nel 2024 sostituirà tutti i contenitori riciclabili per la consegna della spesa con quelli lavabili.
I produttori di materiali riciclabili non sono d'accordo. Uno studio della società di consulenza McKinsey stima che il passaggio a imballaggi riutilizzabili, nel takeaway alimentare e nell'e-commerce, possa generare emissioni e costi collettivi superiori a quelli dell'attuale sistema basato sul riciclo di packaging monouso.
Nicola Lamberti, laureato in Fisica, imprenditore e fondatore e ceo di Planeat ha invece altre vedute. Planeat sta infatti rivoluzionando il concetto di spesa e di pausa pranzo combattendo lo spreco alimentare adottando alcune prassi virtuose come il porzionamento dei cibi, la logistica ravvicinata, la programmazione delle consegne, e a breve il riuso degli imballaggi.
A partire dal mese di marzo, l'azienda sostituirà progressivamente i contenitori riciclabili utilizzati con recipienti in plastica lavabili. "L'impatto sull'ambiente in termini di spreco di acqua e di suolo è sicuramente inferiore se utilizziamo contenitori lavabili – spiega il fisico e founder di Planeat - Per produrre 30 grammi di Mater-Bi, che è fatto di amido di mais e oli vegetali, ci vuole una enorme quantità di acqua. Ci vuole acqua per coltivare il mais, e per produrre gli oli, e altra acqua per il processo di lavorazione. Ovviamente un contenitore in Mater-Bi è infinitamente meglio di uno di plastica, ma comunque ha un water footprint di 100 litri. Al contrario, con quelli lavabili, l'acqua che utilizzeremo nel ciclo di lavaggio per un migliaio di recipienti sarà meno di un litro. Inoltre, eliminiamo alla base il problema dello smaltimento, evitando di intasare le discariche, occupare troppa terra, e consumare suolo e acqua".
La prima settimana di febbraio è dedicata proprio a questi temi e in Italia si è conclusa con l'evento di lunedì 5 febbraio in cui si è celebrata l'11esima Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare.