Brennero, formalizzata la procedura contro divieti austriaciPeron: "Ottima la scelta di Salvini"





(descrizione) Lo scorso 16 ottobre, il Consiglio dei Ministri ha adottato formalmente la richiesta del MIT di avviare la procedura prevista dall’art.259 del Trattato UE contro i divieti austriaci al Brennero. L’Italia ricorre così alla Corte di Giustizia, per la prima volta, contro un altro Stato Membro per violazione del diritto europeo.
Matteo Salvini sottolinea che si tratta di una scelta difficile ma obbligata per la mancanza di una soluzione negoziata. La Corte di Giustizia dovrà pertanto chiarire se i divieti austriaci al traffico pesante siano legittimi o se debba prevalere il principio della libera circolazione di merci e persone sancito dai Trattati.

Riportiamo il commento in merito del Segretario generale FIAP Alessandro Peron: "È certamente un'ottima e attesa notizia. Sulla questione del Brennero così come sulla complessiva criticità del transito delle merci dai Valichi Alpini, che ha visto impegnata la FIAP in questi ultimi anni sia a livello nazionale che internazionale, non è infatti più ammissibile che un principio fondante l'Unione Europea venga disconosciuto, giustificando scelte autonome ed arbitrarie con motivazioni di carattere ambientalista e di salute sociale, sostanzialmente di facciata visto che, poi, a casa loro, le Istituzioni austriache permettono alle imprese di casa propria di circolare ed inquinare comunque e con qualsivoglia veicolo. Scelta egoista il cui risultato è, semplicemente, quello di spostare il traffico verso altre direttrici, visto che non vi sono, attualmente, altre possibilità di natura intermodale in grado di assorbire i flussi di transito delle merci necessari al nostro import/export, insieme a quello dei Paesi del nord europei. L'immobilità delle Istituzioni europee, a partire dalla Presidente della Commissione Europea, la tedesca Ursula Von Der Leyen, non è più accettabile e mortifica un principio pilastro dell'Europa, ed il ricorso alla Corte di Giustizia è la testimonianza della volontà dell'Italia di risolvere la questione sotto l'egida del Diritto europeo, che non vorremmo venga modellato ad arte sull'onda del Green Deal.

Stona poi, ed è corretto rimarcarlo in questa sede, anche la scelta dell'IRU-International Road Transport Union di Ginevra, alla quale FIAP aderisce, di non voler assumere una posizione diretta e chiara rispetto al comportamento adottato dall'Austria in questi anni. Glielo abbiamo più volte chiesto ufficialmente, in quanto rientrava tra gli obiettivi FIAP dell'adesione all'organismo di rappresentanza internazionale, paladino della Convenzione TIR. La scelta fatta dall'Organizzazione di Ginevra di intervenire solo indirettamente sulla vicenda, sottoscrivendo un documento prodotto da una Associazione tedesca, anch’essa associata IRU che partecipa  all'Alpen Transit, - altro organismo immobile rispetto alla situazione - con il quale si chiede, adesso, una accelerazione nell'avvio della mediazione europea, a nostro parere non è altro che una scelta attendista, strumentale e di comodo, che mal si combina con lo tutto scenario, e che non ha tempi certi rispetto all'urgenza che necessita la questione delle Alpi. Lo è ancora di più ora che ha preso corpo la richiesta di procedura di infrazione dell'Italia contro l'Austria.

IRU ha chiesto anche a FIAP di sottoscrivere il documento, ma abbiamo declinato, ritenendo quanto richiesto sostanzialmente incoerente.

Attendiamo ora gli sviluppi dell'iniziativa del Ministro Salvini e di tutto il Governo italiano, sempre monitorando con una grande attenzione il movimento delle merci al Brennero e da tutti i transiti alpini."