Nel luglio 2023, la Commissione europea ha presentato una proposta volta a modificare la Direttiva 96/53/CE (c.d. 'direttiva pesi e dimensioni') del 25 luglio 1996 che stabilisce, per taluni veicoli stradali che circolano sul territorio europeo, le dimensioni massime autorizzate nel traffico nazionale e internazionale nonché i pesi massimi nel traffico internazionale. Un atto che può avere enormi conseguenze sull'intero settore dei trasporti.
Dopo più di 25 anni dall'entrata in vigore della normativa 96/53/CE - soggetta comunque nel tempo ad alcune modifiche per introdurre specifiche deroghe atte a facilitare l'uso di motori ad alimentazione alternativa, migliorare l'aero-dinamica dei veicoli e incentivare le operazioni di trasporto intermodale - ci si è posti, quindi, l'obiettivo di adeguare le norme esistenti ai recenti sviluppi tecnologici, promuovendo l'innovazione e affrontando le sfide del mercato dei trasporti, nel rispetto della attuali politiche di sostenibilità del Green Deal europeo.
Nella Direttiva vigente la Commissione europea ha evidenziato importanti carenze da colmare.
Innanzitutto, le esistenti restrizioni nazionali alla circolazione di veicoli di certe dimensioni hanno portato a regole diverse, ostacolando il trasporto transfrontaliero senza soluzione di continuità nella UE e originando così un sistema di mercato interno frammentato, con conseguente riduzione dell'efficienza operativa. In aggiunta, la combinazione di requisiti UE e nazionali e di accordi bilaterali, unita all'incertezza giuridica, ha portato a un'applicazione incoerente delle norme, in particolare per quanto riguarda i trasporti transfrontalieri. Non solo: la direttiva si è rivelata incapace di affrontare il problema del la decarbonizzazione e non fornisce incentivi sufficienti per migliorare l'efficienza delle operazioni di trasporto su strada e per ridurre le emissioni di gas effetto serra. Il mancato conferimento dei requisiti necessari in termini di peso e volume aggiuntivi per i nuovi veicoli a zero emissioni rischia di rendere vani gli sforzi per ridurre le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti del 90 per cento entro il 2050.
La base giuridica di tale proposta di modifica è l'articolo 91, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE). Nella proposta, infatti, viene previsto di accordare peso e dimensioni aggiuntivi a quei mezzi che utilizzano tecnologie a emissioni zero, incentivando la costruzione di cabine più aerodinamiche e altri dispositivi per il risparmio energetico che, di per sé, aumenterebbero le dimensioni, ma soprattutto la tara dei veicoli stessi.
Le tematiche più rilevanti
Tra le numerose tematiche affrontate nella proposta di modifica, ecco le più rilevanti:
rafforzamento dell’applicazione della normativa che studia strumenti fondamentali per ridurre gli oneri amministrativi e prevenire distorsioni della concorrenza. Più nel dettaglio, con tale iniziativa, si punta a semplificare le procedure per ottenere autorizzazioni per il trasporto dei c.d. 'carichi indivisibili' (riconosciuto come un importante segmento di mercato connesso a settori strategici per l'Unione) nelle particolari condizioni di eccezionalità, per i quali si richiede agli Stati un maggior coordinamento per evitare condizioni divergenti, a parità di obiettivo, e garantire prescrizioni nazionali adeguate e non discriminatorie, sollecitando l'istituzione di un sistema trasparente, equilibrato e di facile utilizzo per l'ottenimento delle autorizzazioni;
⁃ necessità di un unico sistema elettronico contenente tutte le informazioni pertinenti relative alle condizioni operative e amministrative per il trasporto di carichi indivisibili e per l'uso di sistemi modulari europei e possibilità di presentare per via elettronica la domanda per il rilascio delle autorizzazioni al transito;
⁃ necessità di potenziare la fase di verifica e accertamento, anche attraverso opportuni sistemi tecnologici, dei sovraccarichi e, più in generale, del rispetto della normativa, garantendo la piena e non falsata concorrenza tra gli operatori, nonché l'eliminazione dei rischi per la sicurezza stradale e per le infrastrutture stradali posti dai veicoli che superano illecitamente i pesi o le dimensioni utilizzabili. A tal fine vengono stabiliti nella proposta i criteri per definire il livello minimo obbligatorio di controlli che gli Stati membri devono effettuare, prevedendo inoltre che gli stessi istituiscano regimi di politiche di accesso intelligente;
⁃ possibilità per i Paesi dell'UE di consentire la circolazione agli EMS - European Modular System - con una capacità di carico sostanzialmente maggiore. Per quanto riguarda le strade sulle quali potrebbero circolare, i Paesi potrebbero avere l'onere di effettuare una valutazione preventiva di impatto sulla sicurezza stradale, sulle infrastrutture, sulla cooperazione modale e sull'ambiente;
⁃ inserimento di una clausola di emergenza che consenta temporaneamente la circolazione di veicoli pesanti che superino i pesi e/o le dimensioni massimi ammessi, con lo scopo di garantire la continuità della fornitura dei beni e dei servizi primari e assicurare una risposta rapida del settore del trasporto su strada a qualsiasi crisi (es. catastrofi naturali, pandemie, conflitti militari, danni infrastrutturali, ecc.), sempre nel rispetto però dell'interesse pubblico ed a condizione che la sicurezza stradale non venga compromessa.
Per quel che attiene gli sviluppi di tale proposta, nel marzo scorso il Parlamento europeo, con 330 voti favorevoli, 207 contrari e 74 astensioni, ha sostenuto la posizione della Commissione europea sulla modifica della Direttiva stessa, ritenuta strategica e decisiva ai fini della decarbonizzazione'. La decisione finale spetta ora ai nuovi rappresentanti europei.