Conftrasporto-Confcommercio (nella foto, l'importante appuntamento di Cernobbio) rilancia e condivide le preoccupazioni dei quattro presidenti delle Camere di Commercio delle Alpi (Peter Buchmüller (Salisburgo), Michl Ebner (Bolzano), Hans Peter Metzler (Vorarlberg) e Christoph Walser (Tirolo)), che si oppongono all’attuale strategia di nuove restrizioni agli spostamenti adottata da molti Paesi Ue.
L’Italia è il Paese che più di ogni altro sarebbe penalizzato se con l’introduzione di possibili nuove restrizioni si ostacolasse la libertà di circolazione all’interno dell’arco alpino. Il danno si estenderebbe all’intero sistema produttivo italiano, già in sofferenza per le misure, uniche in Europa, causate dai mesi di lockdown.
Il vicepresidente Paolo Uggè, lancia un grido d’allarme al Governo nazionale perché effettui i necessari interventi in sede comunitaria affinché decisioni affrettate non penalizzino il Paese. "Il Governo non dovrebbe dimenticare che l’Italia è l’unico Paese che per raggiungere i mercati europei deve necessariamente attraversare l’arco alpino. Dimenticarselo sarebbe un errore imperdonabile che finirebbe per gravare non sulle attività di trasporto ma invece si scaricherebbe sulla competitività dell’intero sistema Paese", ricorda Uggé.