Artusi (Federauto) chiede alla Commissione Europea scelte chiare





La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato lo scorso 17 settembre il nuovo collegio dei commissari per i prossimi cinque anni. Non è tardato ad arrivare il commento del presidente di Federauto, Massimo Artusi: "La nuova Commissione europea, proposta dalla presidente Ursula von der Leyen, è il risultato di un difficile compromesso fra Stati e forze politiche che risente delle complessità scaturite dai risultati elettorali sia nazionali sia a livello europeo. Il nostro auspicio, in attesa che i singoli candidati superino l'esame del Parlamento, è che nella loro concreta azione politica sappiano trasformare quella che al momento può apparire una "squadra compromesso" in una capace di superare ideologismi ed astrattezze, facendo finalmente chiarezza sui temi strategici per l'Europa, a cominciare dalla revisione dei Regolamenti del Green Deal Automotive".

Ha proseguto dichiarando che "appare significativa la proposta di affidare la guida della Commissione "Clima, crescita zero net e pulita" dell'olandese Wopke Hoekstra, esponente del Partito Popolare, che ha insistito nel suo programma sulla revisione del Regolamento CO2 (anche se nella Mission Letter si citano unicamente gli e-fuel ignorando che fanno parte della famiglia ben più ampia dei Carbon Neutral Fuels), mentre di senso contrario appare l'affidamento alla socialista spagnola Teresa Ribeira, della prima vicepresidenza esecutiva con delega alla Transizione, che è aggettivata come "pulita, giusta e competitiva. Sarebbe importante che già in sede parlamentare arrivassero indicazioni più chiare per comprendere cosa aspettarci dalla nuova Commissione europea. Altrimenti – per le tematiche strategiche per il futuro sostenibile del comparto auto - non ci resterà che attenderla alla prova dei fatti, anche alla luce delle prime indicazioni che il Consiglio Competitività adotterà il prossimo 26 settembre sulla proposta italiana di anticipare al 2025 la revisione del Regolamento sui target CO2 per le autovetture".

Secondo Artusi il settore dell'automotive, strategico sia per l'ambiente sia per l'industria, per la società e per l'economia, merita al più presto scelte chiare, non ideologiche, né astratte, se si vuole contemporaneamente una "crescita net zero e pulita" e una transizione "giusta e competitiva.