E-commerce: tutte le criticità del canaleL'analisi di Massimo Marciani, Presidente di Freight Leaders Council





"L’e-commerce sta rivoluzionando la logistica. Da servizio per l’industria si sta trasformando in un terreno di competizione tra i grandi big del commercio online, con forti ricadute sulla vita quotidiana".

La riflessione, che porta la firma di Massimo Marciani (Presidente del Freight Leaders Council -FLC), è partita dalla ricorrenza internazionale del Black Friday, fissata per il 2019 per la data del 29 novembre scorso.

Una giornata che ha visto un'esplosione di ordini online, in Italia come nel resto del mondo. I dati del Politecnico di Milano, diffusi prima che gli e-shopper entrassero in azione, indicano, nel raffronto tra 2017 e 2018, una crescita del 35 per cento, con 20 milioni circa di consumatori coinvolti e un giro d'affari di oltre un miliardo di euro

Sul piano pratico tutto questo che cosa comporta? Innanzitutto un aumento incredibile dei mezzi in circolazione per le consegne, e quindi la congestione del traffico urbano. In secondo luogo, ma non meno importante, un numero notevole di imballaggi (alcune stime parlano dell'impiego del 35 per cento circa della plastica che viene prodotta a livello nazionale).

Se si considera poi l'incremento, anno su anno, del 75 per cento nel numero dei resi, si capisce come il boom del canale e-commerce, se non governato adeguatamente, possa costituire un serio problema, anche, ma non solo, a partire dalla questione delle emissioni inquinanti (al settore delle consegne è ascritta una quota di CO2 pari al 5 per cento sul totale globale).

"La corsa allo shopping alimenta la cosiddetta 'Logistica del capriccio', mettendo sotto stress l’intero sistema distributivo, costretto a rispondere a tempi di consegna molto ristretti, spesso assolutamente non necessari - ha ripreso Marciani -. I consumatori dovrebbero essere consapevoli dei rischi di assecondare ritmi veloci, mentre sarebbe opportuno considerare modelli di consegne più sostenibili per il sistema economico e per l’ambiente".

Il rispetto dei limiti del sistema e l'interesse per soluzioni 'green', dal lato sia degli operatori sia dei cittadini, possono portare portare a benefici sotto diversi punti di vista, compreso quello della riduzione della possibilità che si verifichi un incidente

A essere ordinate in Rete sono spesso piccole quantità di merce. In caso di richiesta di consegna rapida, secondo quanto contenuto in uno studio di Dimitri Weideli del MIT (Massachusetts Institute of Technology), l'impronta ambientale legata all'acquisto online - già di per sé più alta (si parla del doppio rispetto a un'operazione tradizionale) perché implica un viaggio e una consegna appositi - diventa tre volte più alta. Negli Stati Uniti, ad esempio, dove la metà di quanto venduto complessivamente arriva da Internet, il livello di congestione urbana patisce una crescita del 34 per cento.  

"Occorre rendere i consumatori consapevoli dell’impatto che genera l’acquisto compulsivo online, la consegna istantanea e il reso gratuito – è intervenuto ancora Massimo Marciani -. Tutto questo non è gratis (la consegna può esserlo, NdR), né ininfluente in termini di inquinamento e sviluppo sostenibile del nostro pianeta".

Nel tornare al concetto di 'logistica del capriccio' di cui sopra, il Presidente del Freight Leaders Council ha rimarcato come quest'approccio comporti un "costo che per il momento rimane ancora strutturalmente nascosto, ma deve essere quantificato e sostenuto da chi opera in questo business".

Una soluzione intermedia potrebbe essere quella di tornare a consolidare gli ordini, se non in partenza, almeno in consegna, tramite l’utilizzo di lockers o dei negozi di prossimità.

"È inoltre assolutamente necessario - ha concluso Marciani - sensibilizzare i clienti, metterli nella condizione di svolgere una scelta consapevole, utilizzando gli operatori logistici onesti, etici e attenti all’ambiente, retribuiti il giusto prezzo per il servizio reso. Solo così possiamo augurare un futuro di successo al canale di vendita online".