Actros H2 fuel cell va lontanoIl prototipo di Mercedes-Benz abbatte la barriera dei 1.000 chilometri con un pieno d'idrogeno






L’ultimo ‘record run’ di rilievo per Mercedes-Benz fu quello sulla pista di Nardò nel 2008 (e noi c’eravamo), poi nessuna impresa epica da primato sotto l’attenta guida di giudici esterni. Almeno fino a martedì 26 settembre scorso, quando il prototipo di un Actros fuel cell è riuscito a percorrere la distanza di 1.047 chilometri con un solo pieno da 80 chilogrammi circa d’idrogeno liquido, sotto gli occhi attenti dei ’controllori’ del Tüv. Un successo celebrato con l’arrivo trionfale nei pressi della berlinese Potzdamer Platz (Germania). Dove siamo anche saliti in cabina per fare un giro in prima persona con questo truck laboratorio – regolarmente agganciato a un semirimorchio zavorrato - la cui produzione di serie è ancora molto in là da venire.

Base di partenza un trattore stradale biasse con passo allungato a 4.160 millimetri, per farci stare due serbatoi inox cilindrici criogenici (la temperatura di stoccaggio dell’idrogeno è di 235 gradi sotto zero) simili a quelli utilizzati per l’Lng, il metano liquefatto. Sotto la cabina, via gli Om sei in linea a gasolio, arrivano due pile a combustibile della CellCentric (joint-venture con gli svedesi si Volvo Truck) da 300 chilowatt di potenza totale che alimentano un eAxle elettrico bimotore da 660 chilowatt di potenza massima complessiva, come fosse un più normale veicolo a batteria (nel caso nichel-manganese-cobalto), che qui c’è sempre ma si occupa d’altro. Ossia d’immagazzinare per poco tempo e in quantità modesta la corrente prodotta in decelerazione dalla frenata rigenerativa.

Silenzioso quanto un Bev ma caratterizzato dallo scarico alto sulla cabina da dove sbuffa solo vapore acqueo, Mercedes-Benz Actros H2 ha dimostrato di cavarsela ottimamente su ogni tipo di percorso in questa combinazione da 40 tonnellate totali e ben 17,1 metri di lunghezza.

Per tutti gli approfondimenti del caso, vi rimandiamo a Vie&Trasporti di novembre.