Prosegue la scia negativa del mercato dei veicoli commerciali, che nel mese di febbraio ha segnalato il settimo calo consecutivo a doppia cifra: 15.265 veicoli immatricolati, oltre 2.800 unità in meno delle 18.083 di febbraio 2024 (-15,6%).
Sul fronte della transizione ecologica, i dati di febbraio confermano la debolezza della domanda di veicoli elettrici puri, seppur con una quota in recupero al 3,2% rispetto al 2,1% di febbraio 2024, che risentiva dell'attesa per gli incentivi.
Proprio il 5 marzo, la Commissione Europea ha diffuso il "Piano di Azione Industriale per il Settore Automotive", frutto del "Dialogo strategico sul futuro del settore automotive europeo".
"Apprezziamo, invece, l'intenzione di presentare, già nel mese di marzo, un emendamento per introdurre una maggiore flessibilità sugli obiettivi di emissione di CO2 previsti per il 2025. La soluzione indicata dalla Commissione consentirebbe di soddisfare gli specifici obiettivi di conformità calcolando la media delle prestazioni su un periodo di tre anni (2025-2027), consentendo così di compensare eventuali scostamenti in uno o due anni con risultati migliori negli altri anni, senza modificare gli obiettivi prefissati", ha dichiarato Michele Crisci, Presidente di UNRAE.
La Commissione ha poi pubblicato un'ulteriore Comunicazione sulla decarbonizzazione delle flotte aziendali, di interesse anche per il comparto dei veicoli commerciali, che fornisce raccomandazioni e individua le azioni che le Autorità nazionali, regionali e locali possono adottare per velocizzare l'adozione di veicoli a zero emissioni.
Per cui risulta necessario stanziare in ambito nazionale fondi destinati ad incentivi all'acquisto di veicoli a zero emissioni, unitamente ad una revisione della fiscalità.
"Infine, il Piano di Azione prevede fondi anche per una più veloce diffusione delle infrastrutture di ricarica, ma orientata in particolare ai veicoli pesanti. È necessario incentivarne lo sviluppo anche per i veicoli leggeri, come condizione necessaria per la diffusione della mobilità a zero emissioni, considerata l'inadeguatezza attuale dell'infrastrutturazione di ricarica a livello europeo, sottolineata anche nel Rapporto Draghi e più volte denunciato dall'ACEA e da altre associazioni", ha aggiunto il Presidente Crisci.