Accordo tra Cab Log e Costantin per la distribuzione dell'HVOCab Log Danilo Vaccaro: "Siamo attenti all'ambiente, pronti ad estendere l'innovazione a tutta la nostra flotta"





(descrizione) L'Hydrogenated vegetable oil (HVO) è un combustibile vegetale idrogenato ottenuto 100% da materie prime rinnovabili che può essere usato al posto del diesel tradizionale. Da anni è usato nel Nord Europa, e da poco è arrivato in Italia, distribuito dall'azienda Costantin Spa di Borgo Veneto nel Padovano con un fatturato di 1 miliardo. Ed è così che inizia la collaborazione con la realtà Cab Log, azienda logistica di Noale, nel Veneziano, curiosa di provare questo nuovo biodiesel su alcuni mezzi da 110mila km/annui di percorrenza.
 
"Stando ai nostri test che da diversi mesi stiamo conducendo il nuovo diesel HVO riduce la rumorosità del motore e aumenta le prestazioni in termini di una migliore combustione, riducendo la fumosità e facilitando le partenze a freddo", ha spiegato Marco Vetrali, direttore commerciale di Costantin Spa. "L'impatto economico è pressoché nullo per gli utilizzatori, considerando la vera natura del prodotto: inquina meno, perché è privo di aromatici e poliaromatici, composti impattanti dal punto di vista ambientale - ha continuato Luca Cavatton di Costantin Spa, responsabile del progetto HVO100 - per questo riteniamo sia il futuro dello spostamento green".
"Anche per questo la nostra idea è estendere il progetto entro fine anno ad altri dieci mezzi", ha spiegato Danilo Vaccaro di CAB LOG. "Per poter arrivare a coprire quasi la totalità della nostra flotta di 300 mezzi, valuteremo gli effetti significativi che il nuovo carburante ha in termini di costi, consumi e l'impatto sui motori, oltre alla capillarità del servizio. È una sfida per noi, ma anche per l'intero mondo della logistica".
 
Il processo di produzione di HVO100 avviene in due fasi, il primo viene denominato idrotrattamento, le materie prime vengono saturate con idrogeno, e successivamente viene alterata la struttura chimica per conferire le qualità desiderate al prodotto finale.
Adesso è da capire effettivamente quante aziende siano interessate a fare il passo. Poiché bisogna tener conto dei costi di produzione.
"Bisogna fare una riflessione importante e coinvolgere attivamente i clienti e la politica, perché se è vero che la transizione green è il presente e il futuro, oltre ad essere fondamentale per l'ambiente, è pur sempre vero che costa", hanno concluso Giuseppe Bortolato, parte della proprietà, e Walter Stevanato. "Chi subirà e pagherà i maggiori costi? Gran parte delle aziende di trasporto lavora da anni con margini davvero risicati".